fonte: www.manualedivololibero.com LA VIRATA
Come sappiamo, per effettuare una virata con il parapendio è sufficiente tirare un freno più
dell'altro (maggior trazione del freno destro=virata a destra e viceversa). In altre parole ciò che determina la
virata non è la posizione assoluta di un freno, bensì la differenza di trazione tra i due freni. Una piccola
differenza (5-10 cm) determina una virata dolce ed ampia con scarsa inclinazione laterale (rollio), mentre una
differenza maggiore (20-30 cm) produce una virata più accentuata con una inclinazione sensibile. VIRATA ALLA MASSIMA VELOCITÀUn freno è completamente rilasciato e l'altro è trazionato di circa 20 cm. È evidente che si può giungere a
tale posizione da almeno due differenti condizioni di volo rettilineo e, dunque, distinguiamo i casi. VIRATA INTERMEDIAUn freno all'orecchio e l'altro alla spalla (differenza sempre pari a 20 cm circa). La minor velocità da un
lato aumenta il tempo di risposta e dall'altro riduce l'inclinazione dell'ala, rispetto alla
precedente. Questa virata consente una minor perdita di quota ed è quindi utile per iniziare a sfruttare le correnti
ascendenti, anche se non ancora ottimale in questo senso. VIRATA DI MINIMA CADUTAPartendo dalla velocità di minima caduta (freni all'altezza del petto o poco sotto) una mano sale e l'altra
scende creando la solita differenza di circa 20 cm tra i freni.Come possiamo immaginare è la virata che consente
la minor perdita di quota in assoluto ed è quindi quella ricercata dai veleggiatori provetti; essa richiede,
tuttavia, una notevole sensibilità: come ricordiamo la velocità di minima caduta è, in volo rettilineo, molto
prossima a quella di pre-stallo. Partendo da tale posizione, una trazione troppo brusca od eccessiva del freno può
determinare unostallo d'ala (stallo asimmetrico) con conseguenze spiacevoli (se siamo vicini al costone montano od al
suolo anche molto pericolose) ed il pilota esperto è pronto ad alzare entrambe i freni rapidamente quando inizia a
percepire che l'ala "affonda". ED IL PESO?Con l'aumentare dell'allungamento dei parapendio, lo spostamento laterale del peso del pilota nel sellino ha
iniziato ad esercitare un effetto evidente sulle virate (anche senza l'impiego delle sellette basculanti). DIFFERENZE DI RISPOSTA ALLA VIRATANegli esempi ora conclusi abbiamo immaginato di impiegare un'onesta ala di classe 1, ma la difficoltà vera nel
descrivere il comportamento del parapendio in virata dipende dal fatto che i diversi modelli rispondono in modo anche
molto differente a comandi di simile entità: per tale ragione è molto importante "saggiare" le risposte di una nuova
ala con manovre inizialmente minimali e mai con comandi estremi. ERRORI IN VIRATA E LORO RECUPEROLa estrema semplicità con cui si compiono le virate in parapendio rende molto difficile commettere errori gravi
(escludendo, ovviamente, gli errori di traiettoria, come "centrare" un campanile e simili): se ci limitiamo a virate
non estreme ed indotte gradualmente è semplicemente impossibile sbagliare. STALLO ASIMMETRICO (Stallo d'ala)Sarebbe meglio chiamarlo stallo indotto da successive virate poichè in questo modo viene involontariamente
provocato dall'allievo che, presa un poco di confidenza col mezzo, è completamente assorto nel tentativo di
"galleggiare" il più possibile. VITE NEGATIVADi questo assetto, decisamente preoccupante e da evitare assolutamente, parleremo estesamente tra breve. Basti
dire che non viene eseguito nemmeno nell'ambito dei corsi di Sicurezza in Volo, rivolti a piloti esperti ed eseguiti
in condizioni di massima sicurezza (vedi). CHIUSURA LATERALEL'afflosciarsi di alcuni cassoni dell'ala esterna durante una virata può derivare da un errore estremamente diffuso: lasciare completamente scaricato il freno esterno (magari desiderando accellerare la virata) in presenza di turbolenze anche lievi. Specie con le vele più allungate, mantenere una moderata compressione dell'ala esterna è un sistema eccellente per "prevenire" tali sgraditi fenomeni Voli alti <<< >>> Avvicinamento e atterraggio |